Il Castello Incantato nel parco della Grande Metropoli del Web
Nella Grande Metropoli, un poco discostato da
tutto il trambusto dei giochi dei bambini, tutto raccolto tra il
verde dei cespugli di una fitta vegetazione, proprio la' infondo,
vediamo un castello che da lontano sembra un casolare ricco di
piccole torri merlate che lo sovrastano.
Si racconta che in questo castello vi abbia abitato negli ormai
lontani anni novecento un leggendario personaggio ancora oggi
presente nello spirito, dentro al castello medesimo.
Il personaggio, un drago con sette teste e quarantasette braccia,
era nato nel lontano 1867 da una donna presuntuosa chiamata
Margherita Di Fracasso, che era una donna tra le piu' presuntuose
della citta'.
Si dice che il drago fosse vissuto sempre all'interno del
castello rinchiuso in una grande stanza appositamente costruita
per lui in quanto si riteneva che la sua presenza tra la gente
potesse recare negli individui dei problemi psicologici causati
dalla tanta paura.
Il drago, si racconta, all'incontrario delle chiacchiere che si
dicevano lungo le strade della citta', era buonissimo e generoso.
La sua disaventura di nascere in quelle sembianze lo amareggiava
e lo faceva diventare a volte con tutti i quattordici occhi pieni
di lacrime.
La mamma, ancora in quegli anni in cui si ci spostava con i
cavalli e i buoi lungo le strette strade sassose delle citta' con
un calesse tutto ricoperto di coperte e tovaglie ricamate da
favolosi tessitori, lo consolava facendogli fare una breve
passeggiata lungo le strade del parco comunale, proprio quel
parco che si vede passando lungo il
viale che porta alla stazione dei treni.
un giorno che il drago passo' lungo le sponde del laghetto
artificiale, accadde una cosa straordinaria che ancora oggi viene
raccontata dagli abitanti della grande Metropoli del web.
Accadde infatti che dalle acque agitate del laghetto apparve una
grandiosa figura di una meravigliosa principessa che gli corse
incontro proprio nel momento in cui lui stava tutto raggomitolato
e pensieroso per la sua malasorte.
La mamma Margherita, che mai avrebbe voluto che la gente si
avvicinasse a lui, non pote' rifiutare ad una cosi' fulminea
apparizione e dovette restare a guardare attonita quella scena
che potremmo definire commuovente ed affettuosa.
La principessa, tutta vestita di azzurro e bianco, con i capelli
biondi e due meravigliose trecce sulle spalle, volle accompagnare
il drago a casa seduta al suo fianco sul calesse, costringendo la
mamma a seguirli a piedi perche' per lei non vi era piu' posto.
Lungo le vie della citta', la principessa salutava tutti e a
tutti diceva che il drago della signora Di Fracasso non era
cattivo e che tutti avrebbero dovuto aiutarlo nel consolarlo e
nel fargli tanta compagnia.
Da quel giorno nel castello vennero tantissime persone a
consolare il drago e lui, tanto frastornato da quella nuova
situazione, non ebbe piu' il tempo di affliggersi e se ne stava
tutto il giorno in giardino attorniato dai bambini e da molte
persone adulte che a turno cercavano di tenergli alto il morale.
Le sue sette bocche erano sempre sorridenti e ognuna parlava con
maniere diverse.
Era proprio vero che il grande mondo della solidarieta' puo'
anche consolare un drago permettendogli di parlare
contemporaneamente a sette persone diverse.
Ogni bocca parlava discorsi diversi e, se fosse stato necessario,
anche in lingue diverse.
Bisogna commentare, in tale riguardo, che se questa situazione
fosse possibile anche nelle normali persone umane con una sola
testa, tutti avrebbero certamente la possibilita' di fare le cose
piu' in fretta:
pensate ad esempio al fatto che una persona possa fare da
traduttore a sette sportelli informativi contemporaneammente e,
ancor di piu, magari, in sette lingue diverse.
Quando il drago, diventato ormai vecchio e con i capelli bianchi,
si ammalo' di brutto, si decise di trovargli una stanza
perfettamente moderna e automatizzata nella clinica della Grande
Metropoli.
La sua vita, dapprima triste e solitaria, poi divenne sempre piu'
impegnata e nella grande metropoli si parlava solo di lui.
Gli ultimi giorni della sua vita, passati nella meravigliosa
stanza della clinica, sono stati forse i piu' interessanti in
quanto gli fu permesso anche di fare un corso per usare il
computer.
Lui, che aveva quarantasette braccia per scrivere e sette teste
per pensare, poteva usare ventitre terminali e parlare anche in
sette lingue diverse.
Il quarantasettesimo braccio infatti gli serviva da mano destra
per salutare tutti e dimostrarsi cosi' ricco di voglia di vivere
per lui fu Aperta una sala stampa da dove venivano scritte in
tempo reale tutte le notizie del quotidiano della Grande
Metropoli, il meraviglioso giornale chiamato (Word Sity
Interactive).
Questo giornale tra poco entrera' nella rete e il drago, che
viene definito il personaggio chiave del giornale, assumera' una
vitale inportanza tra le sue pagine.
Il castello, oggi considerato un monumento storico nel parco da
tutti gli abitanti della Grande Metropoli, raccoglie tra le sue
mura moltissimi misteri.
Il mistero piu' fantastico e' rappresentato dalle gallerie che
sono state scavate dagli antichi per collegare i vari reparti
della citta' riservati alla grande comunita' dei conti che negli
anni 1700 avevano grande influenza nella grande Metropoli.
Oggi, la citta' si chiama (la Grande Metropoli del Web), ma negli
anni 1700 si chiamava (Fantasia), nome assegnatole dal conte
Carlo Bragherotte che era un uomo molto amato dagli abitanti.
Il castello, tra i vuoti esistenti tra le paareti, conserva
ancora dei misteriosi congegni che nessuno ha mai voluto provare
a disattivare.
Uno dei congegni piu' strabiglianti e' definito da un particolare
molto strano.
Si dice infatti che se nel castello entra un uomo non succeda
nulla, mentre se entra una donna, si sentano le campane della
torre piu' alta a suonare a festa.
Esiste poi un orologio nella grande sala degli ospiti che ad ogni
ora racconta una storia del passato ai visitatori e, trattandosi
di bambini, racconta storie dei bambini vissuti nei bei tempi
passati, quando la Grande Metropoli si chiamava ancora Fantasia.
Noi siamo stati proprio ieri pomeriggio e ci fu raccontata la
storia di un bimbo
scivolato nel laghetto del parco e che fu poi miracolosamente
ritrovato piangente nel boschetto da un cane randagio.
Quel cane, ritenuto fino ad allora cattivo e malato di malattie
pericolose agli abitanti della citta', ora ha atrovato posto in
una meravigliosa riproduzione in bronzo situata nell'atrio del
municipio della citta'.
Anche tu, se tornerai a visitare questo castello nei prossimi
giorni, potrai sentire qualche storia e raccontarla ai tuoi amici
o ai tuoi bambini.
Opzioni di sistema
Per tornare all'inizio della pagina clicca qui
sotto.
Torna all'inizio della pagina
Per tornare alla pagina principale della Grande Metropoli clicca
qui sotto.
Torna all'inizio
della Grande Metropoli
Per tornare alla pagina principale clicca qui sotto.
Torna all'inizio
domenica 14 luglio 2002 19.52.34